lunedì 12 maggio 2014

Pregiudizio al minore, litigiosità coniugale e affidamento condiviso



Può considerarsi un dato sicuramente normale quello dell’esistenza, all’interno della famiglia, di momenti più o meno aspri, più o meno frequenti, di conflittualità tra i genitori, soprattutto quando si innesca quella fase patologica di criticità del rapporto coniugale.

E’ opinione comune e condivisibile che la rottura della relazione di coniugio sia una soluzione preferibile rispetto ad una insofferenza reciproca dei coniugi nella convivenza che perduri nel tempo portando maggiore pregiudizio alla serenità del figlio. Il pensiero è abbondantemente confermato dall’aumento esponenziale, in Italia come in Europa, del numero di separazioni e divorzi[1].

La responsabilità del singolo coniuge nella disgregazione dell’unità familiare e le difficoltà interconiugali non sono da considerarsi direttamente incidenti sul rapporto genitore-figlio, salvo che si riconoscano delle specifiche ripercussioni su questo. L’idoneità genitoriale, infatti, “deve essere accertata dal giudice con apprezzamento globale, tenendo conto, oltre che dell’attitudine morale, della personalità del coniuge medesimo, della capacità affettiva, della disponibilità ad un assiduo rapporto e dell’ambiente in cui vive, il tutto in relazione alle esigenze materiali, morali e psicologiche del figlio”[2].

Unanimemente i professionisti del settore riconoscono che posizioni aspre di antagonismo reciproco tra le figure genitoriali, percepite dal bambino, possono produrre effetti negativi sulla sua serenità[3]...

continua: www.leggioggi.it/2014/03/22/pregiudizio-al-minore-litigiosita-coniugale-e-affidamento-condiviso/

1 commento:

  1. di Gerardo Spira

    Condivido l’articolo, ma rilevo che mentre cresce sempre più la cultura di normale condivisione sul principio del superiore interesse del minore, sulla importanza dell’affidamento condiviso, come valvola per mettere in sicurezza diritti e doveri, la giustizia minorile separa e divide,sottrae e affida in modo esclusivo, mettendo a rischio la vita, la serenità e l’equilibrio del minore. Purtroppo le sentenze vanno rispettate anche se emesse dal più profondo mondo dell’ignoranza. Questo è il nodo da sciogliere in questo Paese e con un passaggio deciso nell’esclusivo interesse di migliaia di minori.

    RispondiElimina

il tuo commento