domenica 16 marzo 2014

In TV assistenti sociali incompetenti e allontanamenti facili. Maffioletti: chiediamo di riformare il sistema



La verità sulle criticità della tutela minorile sta venendo a galla e, dopo la recente presa di posizione dell’onorevole Vittoria Brambilla, Presidente della Commissione infanzia e adolescenza, si moltiplicano i casi di allontanamenti facili raccontati dai media.

Nei giorni scorsi, nel programma “Le Iene “, è stata raccontata la storia di due genitori a cui sono stati sottratti tre bambini perché la casa era sporca. In effetti, con tre bambini in casa non regnava certo l’ordine e la pulizia, ma se dovessimo togliere i figli a tutti i genitori che, presi dalla fretta e dai ritmi di lavoro, lasciano i piatti sporchi nel lavabo e il bucato da lavare in bagno, forse la metà delle famiglie italiane perderebbe i figli.

E sono storie come queste che hanno spinto l’onorevole Brambilla a presentare un disegno di legge che istituisca un osservatorio di controllo degli affidi e delle case famiglia. Una proposta molto simile a quella che io stessa e il gruppo di lavoro multidisciplinare di Trento stiamo portando avanti da anni.

La gente pensa che, se si arriva a un allontanamento dei figli, ci debbano essere necessariamente dei motivi gravi. La TV, da un lato, e le grida di aiyto di decine di famiglie, dall'altro, ci raccontano che spesso non è così. Secondo le nostre stime, nel 70% circa dei casi, tramite valutazioni soggettive e opinabili, psichiatri, psicologi e assistenti sociali inducono il tribunale a prendere provvedimenti drastici e drammatici, sottraendo i figli alla famiglia, collocandoli nelle comunità, mettendoli poi sotto indagine, analisi e quant’altro: proprio come è successo ai coniugi di Cernusco per la casa in disordine.

Potremmo citare anche il caso in cui l’assistente sociale si è “dimenticata” di informare il tribunale che tutte le accuse sulla mamma erano cadute. Oppure, per tornare a Trento, pensiamo alla coppia a cui è stato tolto un bambino che, pur trovandosi bene in salute e felice con la propria famiglia, forse in futuro la mamma avrebbe potuto avere dei problemi psichici, e ancora oggi l’assistente sociale continua a rifiutarsi di chiarire al tribunale che la coppia non ha nessun problema di alcol o droga (come peraltro certificato dal responsabile del servizio di alcologia locale).

Le storie raccontate da Le Iene e da altre trasmissioni riflettono esattamente quello che ho potuto constatare in decine e decine di casi di allontanamenti facili qui in Trentino. E purtroppo anche a Cernusco la risposta degli assistenti sociali è stata quella di chiudersi a riccio per proteggere la casta, invece di aprirsi al dialogo liberandosi dalle mele marce e dalle prassi irregolari. Infatti, incalzati dall'improvviso clamore televisivo, il Presidente nazionale dell'ordine ha scritto una lettera di protesta ai giornali perché «sono stufe di essere dipinte come le ruba bambini». E' grottesco, poi, che abbiano denunciato che «la mancata possibilità di controbattere punto su punto alle accuse che ci vengono rivolte, ci rende soggetti vulnerabili.». Proprio le stesse accuse che i genitori vittime della loro immeritata discrezionalità rivolgono agli assistenti sociali: non poter controbattere alle accuse scritte nelle relazioni e nelle perizie, e accettate dai giudici come prove certe.

Ancora oggi, questi operatori che tradiscono il proprio codice etico (perchè un codice etico esiste anche per loro, ma non lo applicano) possono arrivare ad accusare una mamma di avere un attaccamento morboso verso il figlio perché aveva messo in borsa un sacchetto con le unghie del figlio dato che non c’era un raccoglitore idoneo in cui gettarle, oppure che un papà venga considerato violento perché lo ha riferito un parente della ex moglie.

La superficialità e l'incompetenza che trasudano queste valutazioni è evidente, così come è stato possibile vedere, con i nostri occhi, alla trasmissione delle Iene. Eppure, anche se sembra incredibile, queste stesse affermazioni sono riportate nelle relazioni e sono alla base di alcuni allontanamenti.

È ora di dire basta, e chiedere a gran voce di riformare il sistema.



GABRIELLA MAFFIOLETTI

delegata nazionale ADIANTUM ai rapporti con gli Enti locali

link: http://www.adiantum.it/public/3515-in-tv-assistenti-sociali-incompetenti-e-allontanamenti-facili.-maffioletti--chiediamo-di-riformare-il-sistema.asp

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