Genova - "La Mediazione Familiare: una risorsa per genitori e figli, per i legali, per i magistrati e per la comunità". Si intitola così il convegno in programma venerdì 20 settembre 2013, dalle 14.30 alle 18.30, presso Palazzo Brignole Durazzo, sede di 'Edizioni Oggi', in Piazza della Meridiana, 2/15 a Genova.
Un convegno che affronterà e approfondirà un tema quantomai attuale come quello della mediazione familiare, in un momento storico complesso e difficile in cui le separazioni e i divorzi sono in continua crescita, di pari passo con le difficoltà economiche delle famiglie. Mediare quindi conviene sempre, e la mediazione può davvero rivelarsi un'opportunità per tutti.
Le coppie che affrontano l’esperienza traumatica della separazione, legale o di fatto, e del divorzio per i motivi più disparati, si trovano nella condizione di dover riorganizzare le relazioni familiari proprio nel momento in cui i sentimenti di frustrazione, rabbia e disillusione potrebbero prevalere.
Il Mediatore Familiare affianca le coppie in questa difficile fase di transizione familiare, accompagnandole nella riattivazione di risorse personali e comuni “annullate” dal conflitto. In questo modo le due persone potranno avere maggiori energie da destinare all’elaborazione costruttiva di un nuovo progetto individuale e/o genitoriale.
Il compito del mediatore familiare è accompagnare le persone nella costruzione comune di accordi validi e stabili, volti a salvaguardare interessi e bisogni reciproci. Tutto questo non sostituisce la consulenza legale ma è complementare al sistema giudiziario.
La figura del Mediatore, nella garanzia del segreto professionale, incoraggia le persone coinvolte affinché possano individuare possibili alternative e scegliere in prima persona aspetti inerenti la propria vita.
Il programma del congresso prevede il confronto tra alcuni professionisti:
- Prof. Fulvio Scaparro, Psicoterapeuta, Direttore Scientifico dell’Associazione GeA - Genitori Ancòra "La mediazione familiare: niente miracoli ma una risorsa per figli e genitori"
- Avv. Annamaria Calcagno, Mediatrice familiare, Mediatrice civile e commerciale presso l’Organismo del Consiglio dell’Ordine Avv. di Genova, Presidente Ohana "La mediazione familiare dal punto di vista dell’avvocato"
- Dr.ssa Dania Lombardo, Mediatrice Familiare GeA, socia SIMeF, co-fondatrice Co.Me.T.A Centro Specialistico per la Famiglia "La collaborazione interdisciplinare in azione"
- Dr. Francesco Mazza Galanti, Consigliere Corte d'Appello Genova "La proposta della mediazione familiare nelle separazioni conflittuali in Tribunale"
- Dr.ssa Claudia Telli, Assistente Sociale, Responsabile programmazione socio-sanitaria Regione Liguria "La mediazione familiare nella rete dei Servizi per la famiglia".
Modera il dibattito la dr.ssa Laura Cosulich, psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare; docente dell’Associazione GeA e didatta SIMeF.
Sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Sono stati richiesti i crediti presso l’Ordine degli Avvocati di Genova e l’Ordine degli assistenti sociali della Liguria.
Il seminario è a numero chiuso e le iscrizioni devono pervenire via e-mail a assogea@associazionegea.it o via fax 02.40705700 entro il 10 settembre 2013.
Fonte: Redazione - Genova Oggi
07.53 di mercoledì 11/09/2013 |
scritto da gerardo spira |
Sono d´accordo per la mediazione familiare. Fino ad oggi la confusione dei ruoli e delle competenze ha generato incertezze giudiziarie con decisioni stravolgenti. Il problema appartiene alla società,in quanto su questa si riverberano gli effetti. Ho scritto che nessun tribunale può decidere nella sfera affettiva della coppia e del minore. Quindi i valori della famiglia, che persistono anche dopo la separazione, vanno salvaguardati nel superiore interesse dei minori. Il problema non si risolve con provvedimenti di forza o di costrizioni, ma con una normale discliplina delle relazioni e del rapporto tra genitori e tra gli stessi ed i figli. Non sono i figli a volersi separare dai genitori,comunque essi siano, ma uno dei due, mentre l´altro è trascinato nella decisione con tutte le conseguenze del caso. In questa fase deve intervenire la società,ponendo regole chiare e precise pensando al minore. Piuttosto prevenire che punire. |
Nessun commento:
Posta un commento
il tuo commento