10/07/2013 - 18.37
Abbiamo detto e scritto più volte della forzatura sistematica in atto nei nostri Tribunali per non applicare la legge 54/06: abbiamo analizzato per anni e documentato in dettaglio le strategie di aggiramento della norma, abbiamo monitorato decreti e sentenze che del “condiviso” hanno solo il nome, abbiamo raccolto dossier da depositare in Parlamento, abbiamo dimostrato nelle audizioni alla Camera e al Senato la mancata applicazione della legge tradita, abbiamo effettuato ricerche pubblicate su portali e riviste scientifiche, abbiamo elaborato da anni relazioni da presentare in decine e decine di seminari e corsi di formazione per avvocati …
Conoscendo quindi nei minimi dettagli le dinamiche di autolegittimazione del Sistema, pronto alle più ardite acrobazie dialettiche pur di giustificare il proprio accanimento nel replicare il modello di affidamento esclusivo, dovremmo ormai essere al riparo da ogni sconcerto nell’acquisire nuovi elementi di valutazione.
Non è così: non riusciremo mai ad abituarci alle assurdità che sanno partorire alcuni tribunali.
L’ultima - in ordine di tempo, non certo di assurdità - è dell’aprile 2013. Il procedimento non è esaurito, quindi preferiamo alterare i nomi delle persone coinvolte ed omettere gli estremi dei professionisti, per non rendere identificabili le parti ed i rispettivi legali, ne’ il CTU e/o il tribunale competente.
Per ora.
I fatti - si separa una coppia atipica: Anna lavora regolarmente a contratto, Mario saltuariamente in nero. Anna e Mario hanno due bambini ed hanno raggiunto questo equilibrio: è il padre che si occupa principalmente dei figli, in assenza della moglie impegnata al lavoro.
Si tratta di una scelta obbligata, che dipende dal fallimento della ditta presso la quale Mario era impiegato. Ora lavora un paio d’ore al giorno quando capita, ma il suo ruolo domestico è tanto prevalente che la stessa Anna lo definisce “casalingo”.
Continua ....
Abbiamo detto e scritto più volte della forzatura sistematica in atto nei nostri Tribunali per non applicare la legge 54/06: abbiamo analizzato per anni e documentato in dettaglio le strategie di aggiramento della norma, abbiamo monitorato decreti e sentenze che del “condiviso” hanno solo il nome, abbiamo raccolto dossier da depositare in Parlamento, abbiamo dimostrato nelle audizioni alla Camera e al Senato la mancata applicazione della legge tradita, abbiamo effettuato ricerche pubblicate su portali e riviste scientifiche, abbiamo elaborato da anni relazioni da presentare in decine e decine di seminari e corsi di formazione per avvocati …
Conoscendo quindi nei minimi dettagli le dinamiche di autolegittimazione del Sistema, pronto alle più ardite acrobazie dialettiche pur di giustificare il proprio accanimento nel replicare il modello di affidamento esclusivo, dovremmo ormai essere al riparo da ogni sconcerto nell’acquisire nuovi elementi di valutazione.
Non è così: non riusciremo mai ad abituarci alle assurdità che sanno partorire alcuni tribunali.
L’ultima - in ordine di tempo, non certo di assurdità - è dell’aprile 2013. Il procedimento non è esaurito, quindi preferiamo alterare i nomi delle persone coinvolte ed omettere gli estremi dei professionisti, per non rendere identificabili le parti ed i rispettivi legali, ne’ il CTU e/o il tribunale competente.
Per ora.
I fatti - si separa una coppia atipica: Anna lavora regolarmente a contratto, Mario saltuariamente in nero. Anna e Mario hanno due bambini ed hanno raggiunto questo equilibrio: è il padre che si occupa principalmente dei figli, in assenza della moglie impegnata al lavoro.
Si tratta di una scelta obbligata, che dipende dal fallimento della ditta presso la quale Mario era impiegato. Ora lavora un paio d’ore al giorno quando capita, ma il suo ruolo domestico è tanto prevalente che la stessa Anna lo definisce “casalingo”.
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