Eugenio Spira
Il comportamento è irrispettoso per Stefano, la famiglia Cucchi, non meno delle istituzioni. E’ accaduto in aula, dopo la lettura della sentenza.
Il livello culturale è ben decifrato. Null’ altro da aggiungere sul punto, per ovvi motivi invece tanto trattato dai media. Vorrei invece spendere la mia considerazione sulla sentenza. E’ una sentenza “standard” che alimenta il dissapore e provoca la PARTE insoddisfatta ad andare avanti. E’ un classico del nostro sistema “giustizia” che calcola anche gli aspetti psicologici per trascinare più possibile i casi nelle aule dei tribunali, incurante dell’aspetto umano, perché il dramma perdurando fa audience e, l’audience, assicura scatti di carriera a qualcuno. Se, come accade in altri Paesi con sistemi giudiziari evoluti, potessimo veder soddisfatto il nostro diritto nelle aule famose per l’iscrizione “La legge è uguale per tutti”, non saremmo il Paese che fa tanto discutere in Europa proprio sul tema giustizia. Il mio sincero messaggio di vicinanza alla famiglia Cucchi è quello di non pensare di lenire il dolore nelle aule dei tribunali, né di pensare di poter vedere appagata la sete di giustizia attraverso “questa giustizia”.
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