Gentile assessore,
conoscendo la sua professionalità, mi permetto di sottoporle alcune riflessioni sul funzionamento delle politiche sociali nella regione dove lei ha operato come stimato professionista, come assessore della sanità e delle politiche sociali, come politico nazionale ed ora nuovamente come assessore.
Sono tematiche non nuove e che, come ebbe a dire ad una nostra assemblea di separati e divorziati, meritano attenzione, verifica e approfondimento per la risoluzione delle incongruenze di strutture pubbliche che ora dipendono nuovamente da lei. Parlo dei servizi sociali, dell’Ade, delle cooperative sociali, delle residenze protette e degli operatori psicologici, dipendenti pubblici che svolgono l’attività di Ctu per conto dei tribunali e che vengono pagati direttamente dagli utenti (i genitori). Non entro in merito alle modalità di svolgimento di questa libera professione per un dipendente pubblico e non voglio mettere benzina sul fuoco, per ora. Non parlo nemmeno degli psicologi in pensione che continuano a svolgere la professione di consulenza e nemmeno degli elenchi degli Ctu che rispecchiano certe visioni del servizio ai cittadini. Non mi soffermo su ciò che va bene perché il corretto funzionamento non è un merito ma un dovere per strutture pubbliche pagate con i soldi dei cittadini.
In Valle d'Aosta è elevato il numero dei minori coinvolti nelle problematiche legate alla fine della convivenza dei genitori. I tribunali di Aosta e di Torino con eccessiva facilità delegano i servizi sociali a formulare proposte di affido, ...
continua: www.genitoriseparati.it/g/index.php?option=com_content&view=article&id=291:aosta&catid=44:eventi-valle&Itemid=87
Mi chiedo se è giusto che non si chiudano i percorsi di incontri protetti con sentenze definitive con la stessa velocità con cui si aprono.
RispondiEliminaE' preoccupante l'irreversibile danno che tale lentezza arreca al minore oggetto e attenzione parlo di oggetto e non soggetto di tale procedura, con cognizione di causa.
Non si fa indagine preliminare atta a verificare la veridicità delle motivazioni che spingono uno dei due coniugi a richiedere l'allontanamento dell'altro dal proprio figlio.
Come zia di un bambino che ha subito ingiustamente l'allontanamento del suo papà e come madre, dico che siamo tutti vittime di un sistema che ha assunto la forma e il contenuto di una rete.
Chi indisturbatamente gestisce questa rete?
Da molto tempo sono costretta a raccogliere i miei pensieri per mio nipote in un cofanetto e i regalini per le occasioni quali compleanni, comunione, Natale etc. in un salvadanaio.
Maria Spira